Metal Storm logo
Cripple Bastards - Nero In Metastasi lyrics



Tracks



01. Malato Terminale

Vivi ma non senti la vita (x3)
Confondi i sintomi.. non reagisci
Vivi ma non senti la vita

Stato avanzato poi malato terminale rimane quasi tutto come sempre
L'inerzia è il decorso di un cancro determina la tua struttura cellulare gradazioni di colore Che si staccano sta a te poi saperle fissare,
Quando la pioggia porta aria nuova respiri o ti lasci attraversare
Quando star male coincide a chi hai intorno li affronti o ti lasci appestare
Distese di polvere, una massa anonima
Sta a te passare da frasi incompiute
A urla per mille voci schiacciate li affronti o ti lasci appestare reagisci o ti lasci collocare
Spalanca le porte alla morte
Scarno, proiettato su un letto devastato da metastasi,
Quel che ti resta da trascorrere riflette il buio che ti sei lasciato dietro

02. Fumo Passivo

Quando parli penso al fumo passivo
E ho un motivo in meno per sentirmi vivo
Fumo passivo, un tumore indotto senza palliativo
Fuori dalle mura di casa si accende il mio scenario di guerra terreno minato da chi ho intorno
Mozziconi + nervi ustionati.. un braciere inesauribile Addosso vestiti impregnati dagli effetti Di un respiro guasto o chiamale parole sterili, noncuranza intossicante
Per me resta il disfacimento che assimilo e so che non se ne andrà mai.

Dimmi quanto vali come amico
Se metti in conto la vita che hai accorciato al ritmo del tuo fumo passivo

03. Strage Di Osacoli

È l'estasi di chi spara nel mucchio
Liberandosi dai sensi di colpa e in fondo al sorriso
Ha una rivincita in sospeso in fondo al sorriso
Uno squarcio che non ricucirà più.

Ossessione della simmetria enclavi ridotte a distese di macerie soppressione etica
Se un flusso vitale è irrilevante
Non merita speranze
Perché anche non sapersi imporre è un ripiego per diventare scomodi
Ripercorro la storia dei grandi di ogni sterminio c'è chi vorrebbe ribaltarla, insabbiarla per Sempre il corso della vita lo intaglia un aggressore
Non certo un germe che non attecchisce.

"Disgustato da anime che non riescono a irradiare voglio trasformare le mie parole in tuono
Per ridurti a una pozza di acqua stagnante. Mentre mi fissi con occhi pacifici
Invoco l'abolizione immediata
Di tutto ciò che non ha uno scopo né una bellezza" (R.K., 1994)
Ps: odio proporzionale all'aumento di chi ha abbandonato il suo carattere

04. Regime Artificiale

Nei tuoi distacchi sconfina la morale
Scorre a toni sommessi su un linguaggio neutrale quel che hai da offrirmi - il profilo di un Perdente che galleggia a rilento nella sua pozza di niente.. Niente.

Negli interni concentrici di un tessuto sempre uguale sensazioni intermittenti da regime artificiale,
In quell'ottica da prostrato che appiattisce la gente corsie parallele per chi annuisce e non sente
Residui di sclerosi, omologati annientarsi sempre senza un perché.

Nel completare i tuoi intrattenimenti
Mi immergo tra le schiere del terziario più scadente
E assumo un contegno formale per capire in fondo com'è provo a fingermi depresso per Simulare chi dentro non c'è a darmi un'aria intimista per sentirmi parte di te..
Anche se non ho bisogno di ricordi da immagazzinare sfoghi blandi altrui, frasi fatte da contemplare.

Costruiti per l'assenza, per i "va bene così - è andata" per transitare senza guardarsi intorno
Per annientarsi sempre senza un perché (x2)
..Mentre brucio gli anni proiettato verso la mancanza di attenzioni per assicurarmi una Camera mortuaria estranea a convenevoli, occhiate sterili, riguardi per clima e giochi di luce.

Brucio gli anni per poter essere depositato.

Nei tuoi distacchi sconfina la morale
Scorre a toni sommessi su un linguaggio neutrale derivato ancestrale di famiglie sottomesse
Che proliferano senza un perché... proliferano senza un perché.

05. Lapide Rimossa

In memoria di quel poco che sei stato c'è un sipario aperto a metà
Oggi inscenano una replica incerta animata da schemi, mai necessità.
Neoplasia al femminile
Come misura di conforto parziale sentimenti stantii - più lontani han drenato la tua vitalità.

Persa per sempre... ha esaurito la tua vitalità.

Tenuto appeso a flebo scollegate,
Il sole resta fuori e ora godo se ne soffri
Penso a quanto tempo abbiamo sprecato insieme
Da sedativi in trincea a esiti di biopsie alterne,
Quanto disprezzavamo chi era schiavo & appartenenza il rancio del più debole, miserie emozionali..
Resta negli occhi di un ex amico
La proiezione del vecchio istinto
scopre un tumore identitario
irradiato ai suoi linfonodi...

Più visitatore che proprietario,
L'ago della tua sconfitta ora gira così
"Il loro altare sempre allo stesso posto" tossico di riconferme, sei finito proprio lì.

Spezzo un legame e il suo diritto di recesso resta negli occhi di un ex amico
La grande sintesi incerta.

Spezzo un legame e il suo diritto di recesso sedativi in trincea, esiti di biopsie alterne.

Spezzo un legame e il suo diritto di recesso siamo stati fratelli sotto una lapide rimossa.

06. Promo-Parassita

Sei arrivato qui senza che ti fosse chiesto
Un tramite forzato da mongoloidi a sostegno su una casta di artisti privi di espressione
Per chi è adagiato al suo rango di spettatore promoter e puttane, è qui che si entra in gioco.

Per quelli come te e chi é conforme alla funzione bestiame assuefatto - distrarre e Scannare contamini un campo già razziato
È superfluo ma al passo coi tempi
Simulatori da spremere e poi cestinare.

Un filtro obbligato per chi ha bisogno di essere preso per il culo, agenzie, rilanci, Percentuali sugli ingressi,
Sarai un nome su un evento come un altro
Ma resti sempre in cerca di attenzione
E alimenti un lavoro che non significa un cazzo
A fantasia uccisa resta solo da intrattenere
Sul fondo di uno stagno dove cozzano caratteri spenti percezione alla creatività, non sentirla mai tua
Ladri promoter e puttane,
È qui che si entra in gioco.

07. Soggetto Leucemico

Globuli radicati nella loro ostilità
Muoiono con la costanza di chi soffre a blocchi. Refrattario - alla pressione sociale
Negativo - a ogni diagramma impersonale Assuefatto - ad ambizioni represse
In metastasi - dentro il culto del degrado culto del degrado

08. Passi Falsi

Anche un respiro ha i suoi vincoli
Aggrappato a stralci di vissuto spacciava imitazioni di sé stesso
Controsoffittature + amianto
Condensati su pavimenti in lastra
..All'ultimo tentativo
L'attesa insostituibile di chi sogna sull'incalzare di un suono nemico
Ti pagano per essere profonda
Ti riaffermi, appannato dal tempo
Alimentando gerarchie da formicaio
In faccia a giorni irreparabilmente perduti
Sottopassaggi della tua disgregazione

09. Occhi Trapiantati

Silenzio e soldi prima
Siamo due opposti che bilanciano il male puttana, ultima piaga dei rapporti
Io verso il sale che ti fa macerare.

Sono passati i miei attimi
Ti ho sfondata per non sentirti parlare
Era un impulso stringato all'essenza
E quel che pensi in un fazzoletto da gettare.

Dentro a una ruota che forse non girerà mai potere di scelta, lasciarti dove ti trovo tenaglia Che inghiotte un mondo in pausa un punto su una traiettoria
Per chi parla di velocità urbana me ne sbatto da dove vieni,
Se sei sfruttata o te ne libererai
Un diversivo nella segnaletica, giustificabile se mi deludi.. appartieni al mio margine di Spreco alla trasparenza di un'imposizione partita male - tarata dentro,
Spero morta anche peggio.

Silenzio e soldi prima
Nell'avaria del tradimento seriale
Per chi ha davanti la somiglianza di turno o sogna chi l'ha preceduto a timbrare. Nebbia e discariche esauste,
Reti a strascico sui tuoi residui vitali siamo lo sfogo raschiato fino all'osso due poli esposti al gelo a somatizzare
Dentro a una ruota che forse non girerà mai potere di scelta, lasciarti dove ti trovo tenaglia Che inghiotte un mondo in pausa un punto su una traiettoria
Per chi parla di velocità urbana
Me ne sbatto da dove vieni,
Se sei sfruttata o te ne libererai
L'ipocrisia dei saluti di rito
Gesti meccanici da sedile reclinabile
Un parcheggio fuori mano pur sempre indiscreto
La trasparenza di un'imposizione
Delinea la condanna del nostro girone:
Per chi accumula e chi si svuota.. occhi trapiantanti.
Trapiantati,
Ma la realtà interiore è altrove.
Siamo cambiati
Per una mano che non ha avuto pietà, sorvolato ogni rimorso
Come gabbiani spinti al largo
Con la certezza di morire soli.

10. Anima in Disgregazione

(Segue una folla di morti anonimi non ricordarlo com'era prima...)
Piangi in sua presenza, non sai come dirglielo avvinghiato a una giostra di facce tumorali
Parole di conforto, tenere un margine d'illusione
C'è un tempo di scadenza - sai cosa sta per diventare
Spazio per tunnel da carnaria
Pasto per coabitanti mortuari
Prima della cenere sai cosa ci aspetta siamo un habitat su cui proliferare
Segue una folla di morti anonimi
Inutile ricordarlo com'era prima
Freddo come dettagli di infinite comunicazioni sotto l'ombra di alberi sradicati

11. Senza Impronte

Inchiodati dal cancro di 30 anni fa
Ostinati a difendere fotogrammi anneriti
Su una linea divisoria che trattiene la notte. Senza trama, corridoi deserti
Troncando ogni comunicazione
Resti razziati di feste altrui
Rappresi tra gli ultimi condotti abbandonati.

Neve eterna senza impronte contro molteplici strati di falsità il sacro richiamo della vIolenza estirpato alla tua identità
Estirpato alla tua identita' dal fascino stabile della collettività
Garantiscono i capisaldi per strutture normali riasfaltando simboli di un mondo da evitare Rimpiazzando i quartieri dove andavano a farsi
Non saremo mai avversari alla pari
Il tuo istinto territoriale è atrofizzato senza trama verso scorci semichiusi servo di farmaci somministrati a caso.

Neve eterna senza impronte contro molteplici strati di falsità il sacro richiamo della Violenza estirpato alla tua identità
Estirpato alla tua identita' dal fascino stabile della collettività

12. Nemico A Terra

È allo stadio degenerativo - l'offesa che si posa ovunque cenere comunicativa, un discorso che non si riaprirà mai.
L'inno su un nemico a terra ricolora immagini ghiacciate
L'inno su un nemico a terra,
Nel tuo affanno, nel cercarti intorno Infierire su un nemico a terra, l'esaltazione sta nel tuo implorare..
È allo stadio degenerativo - la vendetta che mi macera dentro non hai mai visto nessuno Rodersi così a fondo
Per arrivare al capolinea con te. Solo con te...
Lascia che il destino si copra di pioggia
Per non guardare mai quando passo:
Vivi questa pace perché è un conto alla rovescia.
Sai chi hai davanti - per quanti anni subirai, non assimila - per quanti anni mi subirai, non Frana come il tuo ingrassare frenetico, per quanti anni mi subirai.
Vivi la tua pace
Perché è un conto alla rovescia.

13. L'apice Estremo

Promette di sopprimerti, finisce supplicando

14. Sconfitto Di Ritorno

Frasi fatte per un uomo abbandonato, la catarsi dello sconfitto di ritorno Frasi fatte come "lotta per vivere", e per 20 anni non si è visto più niente ai suoi tempi tutta un'altra storia ma nelle foto sempre gli stessi sfigati stanze piccole penosamente vuote, il merito sta nell'essere i primi arrivati.

Una parentesi riflessiva - facci capire come ti eri eclissato
Inquadrato in un lavoro qualunque, forse proprio in "divisa da ufficio"
O piegato dalle droghe del sistema - il sistema che predicavi di combattere
Al cappio di un'anima gemella per dare al mondo un'altro cesso di famiglia sfaldata.

Riciclato ti tengo ad esempio non finirò mai sulla tua stessa strada
E se oggi gli aborti rendono voglio spremerti finché non tornerai passato
Ora sei costretto a rientrare dall'unico angolo su cui hai una platea, ansioso incollato a uno schermo per ricordarci la storia che hai iniziato tra nostalgici di passaggio e generazioni da una botta e via
Un attore del tutto fallito ripete ad oltranza la sua vecchia parte
Non si chiama più rispetto ma far sorridere chi ha compassione
Innesto sociale rigettato sei l'ultima merda cagata da Dio
La mia sfida è riuscire a sfruttarti finchè non sparirai di nuovo

15. Agonia Di Un Rientro Forzato

A che quota sei arrivato oggi
In affitto per esalare l'ultimo respiro
E mi chiedo quanto avranno pagato
Per rimetterti in piedi e spingere il tuo culo su un palco
Prostituzione a scoppio ritardato
Una vecchia troia ributtata in strada
Ieri le prediche contro gli schemi imposti oggi comparsa su una scala di mercato
Eri sparito da un'eternità
Ma ora a nessuno interessa quanto sei deteriorato quanto bisogna togliersi dai coglioni
Per aumentare la propria taglia
E finire sulla lista di chi va riesumato?

Prostituzione a scoppio ritardato
Una vecchia troia ributtata in strada
Da frasi fatte contro gli schemi imposti
Agli alibi di chi ha assecondato una tendenza
Spento, rallentato
Hai raggiunto un ruolo grigio e trascinato ombra nelle retrovie
Per un pubblico senza gusto, una farsa a richiesta
Nella trappola dei promoter l'ultimo avanzo da spolpare infangando lo spirito che ha dato Linfa ai tuoi giorni di gloria imitando il passato per alleggerire gli ultimi conti
Anni inerti alimentano un senso di nostalgia collettiva istinti affondati a picco da decenni
Asportati da mode di passaggio
Anestetizzati da regole di consumo
..Dimostrano fino a che punto possono metterti in riga e incularti intrattenendoti con echi che rimbombano da tempi andati
Questo brano è stato originariamente scritto in Inglese per il singolo "Senza impronte"
Dove compare con il titolo "Agony of a reformed band". Il testo qui sopra è un Riadattamento per il cantato in Italiano che non segue alla lettera la versione precedente.

16. Marcatori Positivi

Scatola chiusa per chi assimila o si mette in lista d'attesa
Pietrificati. A domicilio.
Sempre in mezzo a due verità da annientare
Nella fiera dell'ovvio si parlerà poi sempre per slogan
Invecchiato dal freddo neoplastico troppo lontano dalle intenzioni naturali
Stanata, avvolta nei suoi ritagli di tristezza fratturata ovunque
Occhiate di fretta, scegliendo di farsi cremare
..Se ti adatti a quel che sai nascondere
preferiva essere ricordato in salute

17. Splendore E Tenebra

Il sangue è il mio splendore e il mio rifugio
Dal profondo degli occhi
Mi strapparono la luce e la dolce tiepida notte.

Ora il lampo del giorno sorge solo dietro la fronte e mi accende due cavità insanguinate.
Nel cavo della mano si spensero i miei occhi [splendore e tenebra é il mio sangue] ormai incapaci di pianto
Ridevano alla luce
Mentre caldo e denso il sangue stillava tra le dita che il carnefice mi conficcò nelle orbite.

Con ogni forza della mente decisi di contare: nella colonna ero il cinquantesimo Avanzavamo come una fila per il pane,
Una fila che procedeva e si fermava Contavo.. trentun vittime
E sessantadue colpi di coltello.

Un rantolo, una spinta, una caduta un passo ancora.
Un rantolo una spinta una caduta, e il sangue che sgorgava a fiotti.

Con ogni forza della mente addizionavo i colpi, sottraevo i caduti,
Ogni grido, ogni singulto
Mi feriva nel cuore come un morso.

Sotto il sole feroce ci falciavano
Come spighe fruscianti:
Con suono uguale ci sgorgava il sangue dalle gole recise.
La fossa è colma, la calce è gettata sui corpi perché i morti non appestino l'aria.
E la fiamma della loro carità
Che riscalda i defunti.
Sento i cadaveri che si contraggono mi arrampico, con rabbia istintiva Sento i cadaveri che Si contraggono come pesci morti cosparsi di sale.
Si smuovevano, mi slittavano addosso, lentamente franavano e quei morti ridevano, piangevano, gridavano e invocavano, furiosamente tendevano le braccia cercando di afferrarmi...

Sentivo le unghie, le ginocchia, i fianchi,
Le bocche inquiete su di me.
Mi arrampicavo con rabbia istintiva premendo su di loro, sui ventri, sui toraci,
E se ne sprigionavo un rantolo, un gorgoglio, ormai non ne avevo più pietà
E forse calpestavo un mio vicino di casa, forse calpestavo mia sorella morta.

Calpestavo mia sorella morta
Né pianti, né risa, ne lamenti, ne canti.
La luna vagante splende sulle rovine,
Il singhiozzo remoto delle fontane tace,
La carogna di un cane giace in mezzo alla strada. il riverbero dei vetri,
Il cigolio di una chiave dentro una vecchia serratura,
L'odore dell'incendio e in quell'odore ogni ricordo
Le vendemmie e le nozze, un raggio di sole che indora la porta di casa, e le danze, le veglie, i funerali, i lamenti
La pace che regna su un secolo spento
Ciò che la vita semina e la morte raccoglie.

Prende liberamente spunto dal poema "La fossa" di Ivan Goran Kovačić con l'unico intento di esaltare la sofferenza, non di condannarla
Proprio per questo molte parti dell'originale sono state estromesse

18. Morti Asintomatiche

Contando i giorni di assenza